Nel 2025 il titolo del gruppo tlc ha vissuto un anno eccezionale e, per le azioni Telecom, il livello di 0,50 euro rimane il punto di riferimento per il 2026.
Telecom chiude un 2025 storico con rialzo a tre cifre
Nel corso dell’anno il titolo ha messo a segno un rendimento da inizio 2025 pari a +100%, in scia a un chiaro canale rialzista impostato da gennaio. Il movimento ha generato una sequenza ordinata di massimi e minimi crescenti, confermando una tendenza strutturalmente positiva.
In autunno, questa fase rialzista prolungata si è però scontrata con una forte area di resistenza in area 0,50 euro. Nonostante un timido breakout rialzista oltre tale soglia, il movimento non ha trovato finora continuità. Tuttavia, il raddoppio del capitale nel 2025 resta l’elemento più rilevante per gli investitori.
Detto ciò, proprio il livello di 0,50 euro viene assunto come base per la costruzione delle politiche di trading sul titolo nel 2026. In altre parole, si tratta del prezzo spartiacque attorno a cui verranno calibrate le future strategie operative.
Analisi fondamentale: il peso di M&A e valutazioni degli analisti
Alla chiusura di un 2025 definito storico per performance di Borsa, colpisce che il colosso delle telecomunicazioni abbia ottenuto tali risultati pur in presenza di conti trimestrali non brillanti. In particolare, emergono criticità strutturali su marginalità e flussi di cassa.
Gli operatori di mercato hanno individuato due fattori chiave a supporto del rally. Da un lato, un contesto guidato da aspettative e speculazioni su possibili operazioni di merger & acquisition nel settore tlc europeo, in cui Telecom ricoprirebbe un ruolo strategico centrale. Dall’altro, una serie di giudizi positivi da parte degli analisti, che hanno di fatto accreditato il titolo come protagonista di questa fase.
Nel complesso, la combinazione tra scenario industriale in evoluzione e valutazioni favorevoli ha sostenuto il recupero in Borsa, nonostante un quadro fondamentale che richiede ancora interventi di riequilibrio sui conti.
Analisi tecnica: prezzi fermi sul target di 0,50
Dal punto di vista grafico, il recente ritorno delle quotazioni in area 0,50 indica un test in corso della principale resistenza. Inoltre, il comportamento dei prezzi suggerisce il tentativo di un nuovo movimento direzionale, che per ora non ha trovato l’energia necessaria.
I volumi di scambio mostrano una volatilità attenuata in prossimità di questo target chiave. Inoltre, è in formazione una figura di triangolo asimmetrico che si sta chiudendo sul vertice proprio intorno alla soglia di 0,50 euro. Ciò delinea un potenziale movimento esplosivo, la cui direzione dovrà però essere confermata dalle prossime sedute.
Un’estensione verso 0,60 appare poco probabile nel breve periodo, pur restando uno scenario oggetto di discussione per l’intero 2026. Più realistico, allo stato attuale, è un breve movimento correttivo, volto a consolidare i guadagni accumulati sui massimi dell’anno.
In questo quadro, le azioni Telecom si trovano in una fase cruciale, in cui il comportamento dei prezzi attorno a 0,50 determinerà la traiettoria di medio termine, tra eventuale prosecuzione del trend rialzista e fase di scarico delle posizioni.
Indicatori tecnici: volatilità in calo e zona di consolidamento
Gli indicatori confermano la fase di pausa. I volumi sono tornati su livelli storici medi, segnalando una minore partecipazione rispetto ai picchi registrati durante il rally. Inoltre, lo stocastico oscilla in area neutrale, con segnali orientati verso la zona di ipercomprato ma senza ancora fornire inversioni nette.
Parallelamente, i prezzi tendono ad appiattirsi intorno alla media storica del titolo, con un evidente calo di escursioni intraday. Tutto ciò suggerisce una volatilità ridotta e la possibile costruzione di un’area di consolidamento in prossimità del riferimento di 0,50. In tale contesto, gli operatori attendono un segnale direzionale più chiaro prima di assumere posizioni aggressive.
Scenario settimanale: supporti, resistenze e obiettivi
Nell’orizzonte di breve periodo, 0,50 rappresenta la resistenza principale da monitorare. Un superamento deciso riporterebbe il focus sul massimo di fine ottobre in area 0,52 euro, con riattivazione dell’impostazione rialzista. Tuttavia, tale scenario appare al momento meno probabile rispetto alla prosecuzione del movimento laterale.
Sul fronte opposto, 0,48 si configura come il primo supporto tecnico di rilievo. Inoltre, un’eventuale violazione di questo livello aprirebbe spazio a un test della base del canale rialzista in area 0,47. In questa zona si concentrerebbero i primi obiettivi di chi opera al ribasso.
Guardando agli obiettivi settimanali, un breakout convinto sopra 0,50, sebbene oggi ritenuto poco probabile, proietterebbe i prezzi verso 0,55, con un primo step intermedio fissato nuovamente a 0,52. Al contrario, chi mantiene posizioni corte guarda come target primario alla fascia di supporto compresa tra 0,47 e 0,48 euro.
Prezzo, dividendi e rendimento del titolo
Il quadro di sintesi sulle metriche di rendimento evidenzia una performance annuale molto robusta. Il ritorno a un anno del titolo si attesta al 100,97%, in linea con il raddoppio del valore registrato nel corso del 2025. Inoltre, il prezzo corrente si colloca attorno a 0,50 euro, punto di equilibrio tra forze rialziste e ribassiste.
Sul fronte della remunerazione diretta agli azionisti, il quadro è invece neutro: il dividendo trimestrale risulta pari a 0, con conseguente dividend yield di 0%. Anche il punteggio di qualità del dividendo è fermo a 0/5, a conferma dell’assenza di distribuzioni significative nel periodo analizzato.
Considerazioni finali sul titolo
In sintesi, il 2025 si chiude per il gruppo con una prestazione di Borsa molto forte, attribuibile soprattutto al posizionamento industriale strategico e alle attese su possibili operazioni straordinarie. Questo avviene nonostante trimestri che evidenziano ancora fragilità su margini e cassa.
Per il 2026, le strategie operative si concentreranno sul comportamento del titolo intorno al livello cardine di 0,50 euro. Inoltre, la capacità o meno di superare stabilmente questa soglia definirà se il periodo di consolidamento evolverà in una nuova gamba rialzista o in una fase più estesa di distribuzione.